Gerace, nella provincia di Reggio Calabria, in Calabria, vanta una storia ricca e affascinante ed è conosciuta anche come il “Borgo dello Sparviero“. Questa perla del Sud Italia vi attende per regalarvi un viaggio indimenticabile
In questo articolo, vi guideremo alla scoperta di Gerace, svelandovi i tesori e le meraviglie che rendono questo luogo un must per ogni viaggiatore.
Cosa tratteremo
Storia e origine del nome
Il nome “Gerace” deriva dal greco “Ierax“, che significa “sparviero“. Si ritiene che l’origine di questo nome sia legata alla presenza di questi rapaci nella zona o forse alla forma della roccia su cui il borgo è stato costruito, che ricorderebbe la silhouette di un uccello in volo.
La storia di Gerace inizia molto prima della fondazione del borgo medievale che oggi conosciamo. La zona era abitata fin dall’epoca preistorica, come testimoniano i ritrovamenti archeologici risalenti al Neolitico. In seguito, divenne un sito di interesse per i Greci, che si stabilirono nella regione intorno all’VIII secolo a.C., e per i Romani, che la occuparono dopo la conquista della Magna Grecia.
Il vero e proprio nucleo di Gerace iniziò a prendere forma durante il periodo bizantino, attorno al X secolo, quando fu costruita una fortezza per proteggere la popolazione dalle incursioni saracene. Tuttavia, fu sotto il dominio normanno, a partire dall’XI secolo, che Gerace conobbe un periodo di grande splendore. I Normanni potenziarono le difese del borgo e promossero la costruzione di importanti edifici religiosi, tra cui spicca la magnifica Cattedrale di Gerace.
Durante il Medioevo, Gerace divenne un importante centro amministrativo, religioso e commerciale, grazie alla sua posizione strategica e alla sua robusta fortificazione. Il borgo godette di una certa autonomia e prosperità, che continuò anche durante il Rinascimento, nonostante le numerose sfide politiche e militari dell’epoca.
Tuttavia, le guerre d’indipendenza e il processo di unificazione italiana del XIX secolo portarono cambiamenti significativi, con un progressivo declino dell’importanza strategica e economica del borgo.
Cosa vedere a Gerace
Mentre si passeggia tra le strette vie lastricate del centro storico, si viene immersi in un mondo dove ogni pietra, ogni angolo e ogni edificio raccontano storie di epoche passate e di tradizioni che hanno resistito al tempo. Vediamo ora quali sono i punti di interesse principali di questo splendido borgo!
La Cattedrale di Gerace
Uno dei gioielli di Gerace è senza dubbio la sua Cattedrale, considerata una delle più importanti testimonianze dell’architettura normanna in Calabria. Edificata nel XI secolo, la Cattedrale si erge maestosa con la sua imponente struttura in pietra, i magnifici portali e gli interni ricchi di arte sacra. Non perdete l’occasione di ammirare il trittico bizantino, gli affreschi medievali e il pregevole pavimento in mosaico che adornano l’interno di questa basilica.
Il Castello di Gerace
Dominando il borgo dall’alto della collina, il Castello di Gerace offre una vista panoramica spettacolare sui tetti del borgo e sulle coste ioniche. Benché di esso rimangano oggi solo le rovine, passeggiare tra i restidelle sue antiche mura trasmette un senso di maestosità e mistero.
Museo Diocesano e Arte Sacra
Per gli appassionati di arte e storia, il Museo Diocesano di Gerace rappresenta una tappa obbligata. Al suo interno, è possibile ammirare una vasta collezione di arte sacra, tra cui paramenti liturgici, sculture in legno, icone e dipinti che testimoniano la profondità spirituale e culturale di Gerace.
Cosa Mangiare a Gerace
Immersi nell’atmosfera storica di Gerace, vi consiglio di deliziare il palato con la ‘nduja, un salame piccante e spalmabile che incarna lo spirito audace e vibrante della Calabria. Questo condimento unico trova il suo migliore compagno nel pane casereccio locale.
Inoltre, peperoni cruschi, melanzane, zucchine e pomodori sono solo alcuni degli ingredienti che vengono utilizzati per creare piatti che esplodono di colori e sapori, spesso arricchiti con il pecorino calabrese, un formaggio dal sapore deciso e inconfondibile.
Il mare, che bagna con le sue acque cristalline la costa calabrese, offre pesci e frutti di mare freschissimi che vengono magistralmente preparati secondo antiche tradizioni marinare. Il pesce spada alla ghiotta, ad esempio, è un piatto che celebra la freschezza del mare con un sapore ricco e avvolgente, tipico della cucina del sud Italia.
Concludete un pasto assaggiando almeno uno dei dolci tradizionali. Dolci come i torroni, i mostaccioli e la pitta ‘mpigliata, preparati con miele, frutta secca e spezie, sono il perfetto epilogo di un viaggio che soddisfa non solo il palato, ma anche l’anima.