Situata a 1224 metri d’altezza, alle pendici del Monte Bianco – la cima più elevata d’Europa – Courmayeur è da molti definita come l’emblema delle località alpine italiane.
Il suo nome deriva probabilmente dal latino “Curia Maior”; altri fonti rivelano che Courmayeur deriva da “Cursus Maior”, facendo riferimento al percorso del fiume Dora Baltea che passa di qua.
Conosciuta come “La Perla delle Alpi”, grazie alla straordinaria bellezza del paesaggio circostante, al classico stile architettonico alpino e a una lunga tradizione basata sull’ospitalità, Courmayeur costituisce una delle destinazioni più belle del territorio italiano e una delle più ambite. Un luogo che unisce l’atmosfera naturale delle meravigliose vette che la circondano, la tradizione eno-gastronomica e la qualità delle sue offerte.
Davvero una destinazione di primo livello se stai programmando le vacanze invernali.
A poca distanza da Courmayeur (meno di 15 km) si trova la Thuile, località situata lungo la strada del colle San Bernardo, punto cruciale sin dai tempi degli antichi romani, perse col tempo gran parte della sua importanza comunicativa con il mondo d’oltre alpi, aspetto che non disdegnano i turisti che decidono di passare l’inverno dalle sue parti, spinti dalla sua posizione decentrata e dalla tranquillità che ne deriva.
Cosa tratteremo
Le terme di Courmayeur
Courmayeur iniziò ad essere conosciuta verso la fine del XVII secolo come città del turismo termale, grazie alla presenza delle sue acque ricche di zolfo. Attualmente, il centro termale più conosciuto è quello di Pré Saint Didier, a pochi chilometri da Courmayeur: qui le calde acque termali, con una temperatura costante di 40 gradi famose per ammorbidire la pelle, sono la destinazione favorita degli amanti del benessere corporale.
Alle terme è inoltre possibile fare il bagno in piscina, la sauna, idromassaggi e molti altri toccasana per il benessere.
Sci, pattinaggio e belvedere: l’inverno a Courmayeur
Courmayeur è famosa soprattutto per essere la culla del turismo alpino italiano. Il momento ideale dell’anno per visitarla è durante l’inverno, in modo da godere delle sue piste da sci, sia per principianti che per sciatori professionisti, e per cimentarsi in tanti altri sport invernali, come pattinaggio sul ghiaccio, passeggiate con racchette da neve ai piedi, scalate sul ghiaccio, hockey e molte altre.
Altra peculiarità di Courmayeur sono le sue funivie che la collegano con varie vette circostanti. Arrivando nella frazione La Palud si trova la Funicolare Monte Bianco che in 20 minuti percorre più di 2000 m di dislivello e collega la zona di Courmayeur con la spettacolare terrazza naturale di Punta Helbronner, situata a quasi 3500 m in mezzo ai ghiacci, dalla quale si può ammirare un’incredibile panorama a 360 gradi di tutte le Alpi circostanti.
Chi, invece, preferisce fare un giro per il centro storico del paese può assaporare alcuni dei prodotti tipici valdostani come il gelato artigianale, le crepes e l’imperdibile caffè in uno dei tanti bar storici in stile baita.
Spostandosi in pieno centro, Via Roma è il cuore pulsante della città: qui si trovano negozi delle marche più prestigiose, insieme a ristoranti e altri luoghi tipici.
Una maniera curiosa per visitare il centro storico è salire a bordo del piccolo treno turistico che, partendo dal centro, lungo un percorso di un’ora, va alla scoperta dei luoghi più importanti di Courmayeur fino a raggiungere la periferia, dove si possono ammirare perfino allevamenti di renne!
La Thuile: neve e cioccolato
Da La Thuile si possono raggiungere oltre 10 comprensori sciistici, tutti nel raggio di 30 chilometri.
Se dopo una giornata passata a sciare si ha voglia di un po’di relax, ecco come La Thuile può diventare l’opzione più allettante, un’oasi di piacere dei sensi.
Nei pressi del ponte sul fiume Dora, nella frazione di Entreves, la cioccolateria “Chocolat”, celebre tra le altre cose per la produzione della Tometta (torta a base di cioccolato e latte e nocciole del Piemonte), e di eccellenti liquori al cioccolato, fa sì che il turista si senta avvolto dalla magica atmosfera invernale che solo le alpi valdostane riescono a spingere al limite del fiabesco.