“Il cuore verde d’Italia” è un piccolo covo di tesori che la rendono unica nel proprio genere. I numerosi borghi medievali, i suoi corsi d’acqua e le sue famose cittadine rendono l’Umbria una regione assolutamente originale. Questa originalità è evidenziata anche dalla presenza di 11 luoghi insoliti e alternativi che non tutti conoscono, ma che sono da visitare almeno una volta nella vita!
Cosa tratteremo
La Scarzuola di Tomaso Buzzi
La Scarzuola è l’innovativa di Tomaso Buzzi, architetto milanese, il quale aveva come obiettivo quello di realizzare la città ideale. A primo sguardo, la Scarzuola si presenta come una città- teatro, ricca di elementi classici ma allo stesso tempo anche surreali! In effetti, lo stesso Buzzi aveva come idea generale una città che ricordasse una scenografia teatrale. Interamente in tufo, l’effetto è a dir poco sorprendente: scale, percorsi labirintici, spirali, torri, colonne. Un mélange di elementi tutti diversi, ma ben collegati fra di loro.
La Scarzuola è stata costruita tra il 1958 e il 1978 ma non è mai stata volontariamente completata.
L’opera architettonica si trova in provincia di Terni, più precisamente a Montegiove, nel comune di Montegabbione. Il nome Scarzuola sembrerebbe derivare da “scarza”, la pianta palustre attorno alla quale San Francesco sembrerebbe aver costruito il convento.
Per visitare la Scarzuola è obbligatorio prenotare!
Calamita Cosmica a Foligno
La Calamita Cosmica è un’altra opera contemporanea che non passa certamente inosservata.
L’opera di Gino de Dominicis è una gigantesca scultura rappresentante uno scheletro antropomorfo, ma con un becco al posto del naso.
L’opera è realizzata in vetroresina, ferro e polistirolo. Le sue dimensioni sono eccezionali: 24 metri di lunghezza, 9 metri di larghezza e alta quasi 4 se stesa al suolo. Lo scheletro è composto da circa 50 parti: testa, braccia, gambe, mani, piedi, due parti per la spina dorsale e 24 costole.
La Calamita è stata creata nel 1988 nella massima segretezza ed esposta solamente due anni dopo. Non sono noti i motivi che hanno spinto l’autore a realizzare quest’opera, ma l’asta dorata potrebbe essere una chiave di lettura. L’asta, infatti, sembrerebbe rappresentare una calamita che scandisce il tempo.
L’opera si trova nella’ex Chiesa della Santissima Trinità a Foligno e, grazie alla struttura ospitante, è possibile osservare la scultura da più punti di vista.
Cripta delle mummie a Ferentillo
Un altro posto insolito da visitare in Umbria è la Cripta delle mummie a Ferentillo, in provincia di Terni.
La cripta si trova all’interno della chiesa di Santo Stefano e contiene 35 mummie umane, 10 teste, quasi 300 teschi e anche due volatili mummificati. In realtà, potrebbero anche essere di più poiché durante le ultime operazioni di ì manutenzione sono state ritrovate altre sepolture nella sala antecedente la cripta. Probabilmente, sepolture destinate a coloro che non erano stati battezzati.
La scoperta di queste mummie risale ai primi anni dell’800, quando l’editto napoleonico del 1804, vietava la sepoltura all’interno delle mura cittadine. Due anni, dopo l’editto fu esteso anche in Italia e così l’esumazione dei morti nella cripta di Ferentillo diede vita ad una shoccante scoperta. I corpi si erano spontaneamente mummificati. Una serie di condizioni atmosferiche presenti all’interno della cripta aveva portato all’essiccazione delle parti molli e alla naturale mummificazione.
Il teatro più piccolo del mondo a Monte Castello di Vibio
Il teatro più piccolo del mondo si trova a Monte Castello di Vibio, in provincia di Perugia.
Attenzione, però! Non è il più piccolo per le sue dimensioni rispetto ad un qualunque teatro, ma è il più piccolo nello stile “all’italiana” o goldoniano.
I richiami alla struttura di Goldoni sono ben visibili: palchi in legno, pianta a campana e plafone costruito una della camera a canne.
Il “Teatro della Concordia” contiene 99 posti a sedere, 62 posti nei palchi e 37 in platea. Inaugurato nel 1808 e voluto da nove nobili famiglie, il nome “concordia” richiama agli ideali della Rivoluzione francese. L’idea che le nove famiglie volevano far passare era stata chiaramente scritta: “la civiltà non si misura a metri quadri e cubatura”.
Tempietto Templare di Perugia
La Chiesa di San Michele Arcangelo di Perugia è chiamata dai suoi abitanti “tempietto” e sembra essere uno dei tanti simboli templari della città.
La particolare struttura circolare, le 16 colonne corinzie e le travi del soffitto esposte sono certamente un’opera di una bellezza disarmante. Un luogo di culto semplice, raccolto e accogliente.
Il tempietto viene considerato di origine templare per vari motivi. Il primo è che San Michele Arcangelo era considerato un santo- guerriero, proprio come i templari. La presenza delle croci patenti su un dipinto della Madonna e sugli stipiti della porta d’entrata è un’altra prova del loro passaggio. Inoltre, la presenza di un pentacolo rinchiuso in un cerchio lascia pochi dubbi al riguardo.
Perugia, comunque, è ricca di simboli templari. Basta avere un occhio attento quando si cammina per Corso Garibaldi per notare dettagli che richiamano i santi guerrieri.
Ex ferrovia Spoleto – Norcia
Il 1° novembre 1926 venne inaugurata la tratta ferroviaria tra Spoleto e Norcia, lunga 51 km. Circa quarant’anni dopo, nell’estate del ’68, l’ultimo treno ha attraversato quella ferrovia.
Nel 2014, invece, l’ex ferrovia Spoleto- Norcia viene nuovamente inaugurata ma stavolta come percorso ciclopedonale. Pedalare o camminare tra la natura dell’Appennino umbro ha ridato vita ad un paesaggio che merita di essere ammirato nel suo splendore. Tra le 19 gallerie e i 24 tra ponti e viadotti, la ex ferrovia ha voluto valorizzare il suo paesaggio in modo green e capace di raccogliere gente da tutta Italia.
Il sisma del 2016, però, ha causato alcuni danni al suo impianto e per questo non è più percorribile per intero.
Prima di avventurarsi, quindi, è bene chiedere o controllare quali sono i percorsi disponibili.
Il Parco delle Fonti del Clitunno
Il Parco delle Fonti del Clitunno è un’oasi naturale che si trova a Campello sul Clitunno, non lontano da Spoleto. Un luogo così delicatamente perfetto da lasciare chiunque a bocca aperta. Nei suoi 10.000 metri quadri, il parco ospita le sorgenti del fiume Clitunno e un laghetto popolato da cigni e anatre e un tempietto.
Le fonti del Clitunno hanno una lunga lista di menzioni da artisti quali Virgilio, Claudiano, ma anche Byron e Carducci.
Il Tempietto del Clitunno è testimone della presenza longobarda a Spoleto tra il 558 e il 774 ed è stato inserito come Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
Nei pressi delle Fonti è anche presente un ristorante, nel quale assaggiare i prodotti tipici della tradizione umbra.
Parco delle sculture a Brufa
Nel comune di Torgiano, in provincia di Perugia, sulla collina di Brufa non ci sono solo alberi e piante. Nel 1987 è nato il progetto “Scultori a Brufa. La strada del vino e dell’arte”, con lo scopo di costruire un vero e proprio museo all’aria aperta.
Ogni anno viene invitato uno scultore che espone le proprie opere e successivamente ne viene acquistata una per ogni artista. Di conseguenza, sulla collina si mescolano i più bei lavori di artisti nazionali ed internazionali in tutt’uno con il paesaggio circostante.
Il punto esatto di esposizione dell’opera viene scelto direttamente dallo scultore, che studia il paesaggio in modo da rendere l’insieme armonioso.
Il pozzo di San Patrizio ad Orvieto
Il pozzo di San Patrizio è uno dei primi posti da visitare appena si arriva ad Orvieto.
Voluto dal papa Clemente VII nel 1527, il pozzo aveva l’obiettivo di garantire l’acqua in caso di assedio della città. Il progetto venne commissionato ad Antonio Sangallo il Giovane, il quale riuscì a creare un pozzo decisamente innovativo. Profondo 58 metri, con un diametro di 13 metri, il pozzo è formato da 70 grandi finestre e 248 gradini. La genialità in questa costruzione sta nel fatto che in questo modo non ci sarebbe stato nessuno scontro tra chi saliva e chi scendeva.
Ancora oggi è possibile discendere nel pozzo e poi, una volta usciti, fermarsi a guardare tutta la valle di Orvieto dall’alto.
Castelluccio di Norcia e la fioritura
Tra la fine di maggio e la fine di luglio, un tripudio di colori che sembrano pennellate di un pittore esperto riempiono di vitalità l’altopiano di Castelluccio. Si tratta della fioritura che ogni anno richiama a sé migliaia di visitatori.
La festa della fioritura solitamente ricade nelle ultime due domeniche di giugno, ma l’apice della fioritura non ha un giorno preciso. Ovviamente tutto dipende dalle condizioni climatiche.
Sono numerose le specie floreali che regalano un tocco di gioia al Pian Grande e al Pian Perduto: narcisi, papaveri, viole, trifogli sono solo una piccola parte di tutta la ricchezza naturale presente.
La Grotta di Monte Cucco
La Grotta di Monte Cucco si trova all’interno dell’omonima montagna a Costacciaro, in provincia di Perugia. Grazie ad uno sviluppo di quasi 35 km, è stata riconosciuta come una delle più estese di Italia, misurando anche una profondità di -920!
Secondo gli esperti, la grotta potrebbe avere circa 300.000 anni e non ha subito cambiamenti nel corso del tempo. Non si sa chi fu la prima persona a visitarla, ma una traccia sulla roccia traccia il 1499.
Dal 2009 è possibile fare delle escursioni guidate, divise in diversi pacchetti, adatti alle esigenze di ognuno.