Il Canal du Midi è una delle più notevoli opere di ingegneria civile dei tempi moderni. Lungo 241 chilometri, collega, insieme al canale della Garonna, il mar Mediterraneo e l’oceano Atlantico attraverso 328 strutture tra chiuse, acquedotti, ponti e gallerie. Costruito tra il 1667 e il 1694, aprì la strada alla Rivoluzione industriale.
L’abilità del suo ideatore, l’ingegner Pierre-Paul Riquet, ha consentito una tale armonizzazione del canale con l’ambiente naturale, da far quasi dubitare che si tratti di una costruzione artificiale.
Simbolo dell’identità occitana e orgoglio nazionale francese, lo spettacolare Canal du Midi, patrimonio mondiale dell’UNESCO dal 1996, è oggi il canale operativo più antico d’Europa.
Cosa tratteremo
La storia del Canal du Midi
Collegare l’oceano Atlantico al mar Mediterraneo, senza dover necessariamente circumnavigare la penisola iberica, è stato per secoli il sogno di grandi uomini del passato, tra cui l’imperatore romano Ottaviano Augusto, Carlo Magno e i re di Francia Carlo IX ed Enrico IV.
La difficoltà dell’impresa la rendeva quasi di impossibile realizzazione, finché, nel XVII secolo, un ingegnere originario di Béziers, trovò finalmente la chiave per risolvere il problema.
Costruzione del Canal du Midi
La costruzione del canale, iniziata sotto il regno di Luigi XIV, fu monumentale tanto quanto la sua tumultuosa storia. In 15 anni, dal 1666 al 1681, con l’aiuto di 12.000 uomini e donne, furono scavati 240 chilometri da Tolosa a Marseillan. L’opera fu inaugurata il 15 maggio 1681 con il nome di Canal Royal de Languedoc, per poi essere ribattezzata dai rivoluzionari nel 1789 con il nome Canal du Midi.
Dal 1730 al 1858, il canale visse i suoi giorni di gloria. La sua regolarità, la comodità e la velocità di navigazione suscitarono entusiasmo e ammirazione. Garantiva anche maggiore protezione dagli attacchi e dalle minacce di pirati e briganti, abitualmente presenti lungo le coste spagnole.
A partire dal XIX secolo subentrò la spietata concorrenza dei treni, che si rivelò quasi fatale, ma non del tutto. Le ultime imbarcazioni da trasporto furono rapidamente sostituite da imbarcazioni da diporto, provenienti principalmente dalla Gran Bretagna, che diedero al canale una seconda vita attraverso il turismo fluviale.
La principale sfida del progetto riguardava capacità di garantire un sufficiente approvvigionamento delle opere idrauliche di accumulo e una corretta distribuzione delle acque, senza superare i limiti economici prefissati.
Pierre-Paul Riquet mise a frutto tutta la sua abilità e creò un sistema per raccogliere l’acqua proveniente dalla Montagne Noire e dal Lac de Saint-Ferréol, per mezzo di una serie di fossati che alimentavano un deposito di circa 6.5 milioni di metri cubi.
Durante i 15 anni di costruzione, Riquet dimostrò il suo genio e la sua perseveranza e al re Luigi XIV e al suo sovrintendente, Jean-Baptiste Colbert. Morì infine il 1° ottobre 1680 a Tolosa, senza aver visto il completamento della sua opera. restavano da costruire gli ultimi 4 chilometri di canale.
Le sue opere più impressionanti furono realizzate negli ultimi anni della sua vita. Parliamo del ponte d’acqua navigabile Répudre Aqueduct, la maestosa scala d’acqua alta 25 metri a Fonseranes e l’improbabile Tunnel del Malpas.
Visitare il Canal du Midi in bici o in barca
Oggi il Canal du Midi rappresenta una magnifica attrazione turistica e un luogo magico per trascorrere il tempo libero, praticando sport come canottaggio, pesca o ciclismo. Può essere la meta ideale per una vacanza originale, alla scoperta dell’Occitania e delle sue bellezze antropiche e naturalistiche.
Lungo il canale è possibile visitare una grande varietà di luoghi, come il Port de l’Embouchure a Tolosa, un piccolo bacino artificiale costruito per collegare il Canal du Midi con il fiume Garonna.
Sono imperdibili anche lo spartiacque Seuil de Naurouze, il punto più alto del canale, a 190 m sul livello del mare, e il lago Grand Bassin di Castelnaudary.
Meritano senz’altro una visita anche l’acquedotto di Orb, il più lungo del Canal du Midi (ben 240 metri!), le chiuse di Fonseranes, il suggestivo borgo di Le Somail e il tunnel di Malpas, lungo 173 m, la prima galleria costruita per consentire il passaggio di un canale navigabile.
Escursioni al Canal du Midi
Il Canal du Midi è molto facile da navigare in barca ed è adatto sia ai principianti che ai marinai con maggiore esperienza. È possibile navigare il canale con la propria imbarcazione personale, noleggiare una barca per una settimana, o magari una piccola barchetta per una breve gita di un solo giorno.
Un’alternativa più rilassante, per chi invece non ha voglia di pianificare autonomamente l’escursione, può essere quella di una crociera lungo il canale, della durata di un giorno o di mezza giornata.
Da Tolosa a Sète vi sono inoltre diversi mini circuiti, che consentono di percorrere il canale in bicicletta su distanze personalizzate, a seconda del tempo a disposizione, variabile dai 3-4 giorni soltanto, fino a un’intera settimana.
La pista ciclabile del Canal du Midi inizia a livello dei Ponts Jumeaux a Tolosa e finisce in corrispondenza del bacino di Thau, vicino a Sète. Il percorso della pista ciclabile è lungo in totale 235 km, ma si possono scegliere percorsi più brevi: da Tolosa a Castelnaudary (54 km), da Castelnaudary a Puichéric (69 km), da Puichéric a Béziers (70 km) o da Béziers a Sète (52 km). A voi la scelta!