La California Meridionale è quella zona dello stato statunitense occidentale che si stende lungo le coste dell’Oceano Pacifico, tra la frontiera con il Messico e la Contea di San Louis Obispo.
Nonostante possa apparire, come in effetti è, una terra molto arida e desertica dove vi è pochissima vegetazione, la California Meridionale custodisce una serie di luoghi suggestivi, dal Lago Salton alla coloratissima Salvation Mountain. Un’installazione che, come un’oasi nel deserto, acceca e attira i visitatori, conquistandoli poi con i suoi messaggi di amore e di pace universale.
Cosa tratteremo
Salvation Mountain: una tavolozza di colori nel deserto californiano
Per raggiungere Salvation Mountain bisogna percorrere la strada verso Niland e poi proseguire lungo la Beal Road fino a quando si incontra l’inconfondibile profilo di questa montagnola. Si trova a Slab City che, a dispetto del nome, non è una città vera e propria e certamente non esiste sulle mappe. È piuttosto un accampamento, oggi meta di hippie o di coloro che vogliono vivere una dimensione più essenziale, lontana dagli agi delle città.
Negli anni ‘40 qui c’era la base U.S.A. Camp Dunlap, utilizzata durante il secondo conflitto mondiale e dismessa nel 1956. Da allora Slab City è diventata una terra di nessuno, colonizzata da camper, roulotte e pulmini. È abitata da gente che vive con poco, senza elettricità, con qualche pannello solare e una cisterna alimentata da una vicina sorgente. L’atmosfera è particolare, silente, a tratti inquietante: ma è questa l’America più profonda che merita di essere conosciuta, in ogni sua sfaccettatura.
È qui che si stabilì Leonard Knight, un veterano del Vermont che, dopo aver combattuto la Guerra di Corea, si convertì al cristianesimo adottando la missione di diffondere la parola di Dio. Aveva 36 anni e si mise subito al lavoro come guidato da una voce interiore. Con l’aiuto di un nativo e utilizzando solo tronchi di legno, argilla, paglia, sabbia e materiali di riciclo, realizzò Salvation Mountain, una specie di altare dedicato al Signore. Poi lo dipinse di colori sgargianti, focalizzandosi sull’azzurro del mare in basso e sul cuore rosso al centro. In alto invece la scritta “God is Love” racchiude il pensiero di Knight.
Alla sua morte l’opera non si è fermata e i suoi adepti seguono le orme di Knight, ingrandendo Salvation Mountain, sempre seguendo i principi ispiratori del loro maestro.
Salvation Mountain: un luogo da film
Salvation Mountain non è solo visitabile dall’esterno. Un percorso da seguire, infatti, senza deviare per non rovinare i colori, permette quasi di solcarlo, notando tutti i particolari partoriti dalla mente di Knight. Figure di alberi, fiori, cascate, cuori, riferimenti geografici e storici, ma soprattutto scritte delle Sacre Scritture. Ogni cosa trasmette il messaggio di amore cristiano e sembra essere stata creata per dare vita a un’isola felice. Qui dove tutto è amore e le guerre non sono mai esistite.
La zona che circonda Salvation Mountain è stata adeguata all’installazione di Knight. Qui vi sono mezzi di trasporto abbandonati, dai furgoncini a motorini fino ai carretti e barche, dipinti anch’essi con colori vivaci e con motivi al limite dell’onirico. Non mancano poi i barattoli di vernice e di pittura acrilica sparsi per l’area, spesso donati dagli avventori che visitano Salvation Mountain. Si fa fatica a resistere dal prendere il pennello e dare un contributo a questa particolarissima opera della California Meridionale.
Un luogo così curioso non poteva rimanere indenne dall’attenzione cinematografica. Sean Penn, infatti, ha inserito Salvation Mountain nel suo film “Into the Wild“, dove Leonard Knight ha interpretato sé stesso in un breve cameo.
Una vera oasi nella California Meridionale è rappresentata dal Lago Salton, sito a 54 km da Salvation Mountain e nato dalla deviazione del fiume Colorado operata dai coloni nel corso della leggendaria corsa all’oro. Questo lago ha le acque più salate perfino del vicino Oceano Pacifico ed è diventato negli anni habitat di uccelli quali anatre, oche, falchi pellegrini e soprattutto pellicani bianchi d’America.