Il Monte Sumbra è una formazione rocciosa di dimensioni imponenti, che ha influenzato abitudini e cultura della Garfagnana
. Conosciuto anche come Principe delle Apuane, questo rilievo spicca quasi solitario rispetto al resto della catena e vanta alcuni dei panorami più belli.
Scopriamo di seguito come programmare al meglio un trekking da Vianova fino alla cima del Monte Sumbra!
Cosa tratteremo
Monte Sumbra: tra natura e folklore
Questo percorso è considerato da esperti e appassionati uno tra i più suggestivi di tutta la catena delle Alpi Apuane. La sua forma davvero originale sembra collegata alla nascita e alla diffusione di moltissime leggende popolari.
In passato, soprattutto nel vicino paese di Vagli, il monte era conosciuto come la Sfinge. Ciò è dimostrato dalla presenza di una vecchia statuetta presente nella chiesa del paese che accosta il profilo del monte all’inconfondibile essere mitologico.
Questa è tutt’altro che un’associazione casuale! Se si osserva il profilo della montagna, sembra di ritrovare proprio la forma di un animale accovacciato su se stesso, la cui ombra si comporta in maniera simile. Il legame indissolubile tra il monte e il folklore locale può essere esplorato anche durante il percorso che conduce fino alla cima.
Dal punto di vista pratico, alcune informazioni utili da tenere a mente comprendono quelle relative all’abbigliamento. È importante portare con sè dell’attrezzatura con la quale far fronte a ogni cambiamento del meteo. Largo spazio dunque a giacche leggere impermeabili, ma anche a occhiali da sole e bandane protettive che offrono riparo nei momenti in cui il caldo si fa sentire.
Cosa non perdere lungo il primo tratto di percorso
Il percorso parte da Vianova, una frazione del comune di Careggine. Quest’ultima è una località nota per le omonime capanne. Arrivare fino a qui è abbastanza semplice. Con l’auto o altri mezzi infatti basta percorrere la strada che da Massa conduce fino ad Arni.
In alternativa si può arrivare anche dalla salita Seravezza, seguendo sempre fino a Careggine e tenendo come punto di riferimento l’impianto sciistico.
Il trekking è riservato esclusivamente agli escursionisti esperti. La difficoltà non è tanto la lunghezza del percorso nel suo complesso, bensì l’importante dislivello da affrontare che supera gli oltre mille metri in salita!
Dal centro abitato di Vianova si inizia subito in salita lungo la strada sterrata 145. La pineta silenziosa e ombreggiata lascia spazio a una lunga e folta distesa di faggi. Trascorsi circa venti minuti si giunge al punto conosciuto come Maestà del Tribbio. Qui si segue il sentiero verso la cima del Monte Sumbra che continua con alcuni tratti in piano e altri decisamente ripidi.
Per alcune porzioni di itinerario il sentiero coincide con la strada Garfagnana Trekking. Chi sceglie di intraprendere il percorso durante il periodo estivo può trarre notevole beneficio dalla presenza di diffuse zone ombrose.
Dopo un’ora si dovrebbe essere arrivati nei pressi del Colle delle Capanne. Questa tappa intermedia può essere salutata con una pausa per scattare una foto scenografica. Si può poi proseguire lungo la strada verso destra arrivando a un altro punto panoramico, dal quale ammirare il Monte Corchia e le Panie.
Dopo aver passato una breve salita rocciosa si può ammirare la parete esposta a sud del monte che domina la Valle delle Turrite. A questo punto inizia il tratto senza dubbio più faticoso, che attraversa il versante nord lungo rocce scanalate.
Nel caso in cui stia piovendo è importante prestare particolare attenzione in virtù del terreno scivoloso, avendo cura di indossare scarpe adatte.
Raggiungere la cima fino alla croce di ferro: la piena soddisfazione
Il Monte Sumbra offre molti scorci interessanti anche per gli appassionati di fauna.
Lungo il crinale erboso meno ripido, infatti, ci si imbatte spesso in greggi di Capre delle Apuane. Questi animali sono estremamente rari e a rischio di estinzione, poiché pare ne siano rimasti poche centinaia di esemplari.
Sulla parte più rocciosa invece è possibile ammirare svariati corvi che nidificano nelle vicinanze e tendono a girare attorno alla vetta del Monte. Il sentiero culmina infine verso Arni: qui si può scegliere di seguire la strada tracciata oppure di tagliare per l’erba. Si tratta di un’alternativa più ripida per le persone che hanno ancora molta energia.
Una volta giunti in cima non si possono davvero avere dubbi sul fatto di aver raggiunto la destinazione! Non solo per il bellissimo panorama che si gode sulle Alpi Apuane settentrionali, sulla costa del Mar Tirreno e su Vagli, ma anche per la presenza dell’inconfondibile croce in ferro.
Segno noto agli esploratori esperti di montagna, qui la croce di ferro è circondata da pietre e caratterizzata per uno stile piuttosto essenziale.