La spiaggia della Feniglia è uno dei litorali più particolari d’Italia. Si trova nel comune di Orbetello ed è una lingua di sabbia che si estende per 6 km dalla collina di Ansedonia, fino al Monte Argentario. È larga circa 600 metri e si distingue da altre spiagge della zona per la sua caratteristica sabbia bianca e fine, preceduta da una pineta e dalla Riserva Naturale Duna Feniglia, in cui è possibile avvistare daini, volpi, tassi e uccelli prossimi all’estinzione come il chiurlottello.
Per il soggiorno è possibile prenotare in diverse strutture che si trovano lungo la costa di Orbetello e di Ansedonia, così come nelle zone limitrofe all’Argentario. Per chi che invece vuole stare a stretto contatto con la natura, possono optare per alloggiare in uno dei camping che si trovano lungo tutta la Feniglia.
Cosa tratteremo
Spiaggia attrezzata di Feniglia
Le famiglie con bambini piccoli, ma in generale tutti coloro che desiderano trascorrere una giornata al mare all’insegna del relax, sceglieranno la parte di spiaggia attrezzata.
I principali stabilimenti balneari si trovano nelle zone immediatamente successive ai centri abitati e offrono servizio spiaggia con lettini, ombrelloni e sdraio, noleggio di pedalò, canoe e tutto ciò che occorre per praticare sport acquatici. È possibile trovare nelle vicinanze anche bar e ristoranti in cui gustare piatti tipici della cucina maremmana e dai quali è possibile ammirare il mare cristallino di questa zona della Toscana.
Spiaggia libera di Feniglia
Per chi invece vuole immergersi nella Feniglia più selvaggia e autentica è disponibile un’ampia sezione di spiaggia libera. Lontano dal caos e dai rumori dei centri abitati tantissime specie di mammiferi e uccelli hanno fatto di questa zona, la propria oasi e rifugio.
A tal proposito è stata istituita la Riserva Naturale Duna Feniglia per salvaguardare le specie che si trovano in questo bosco di macchia mediterranea. Quindi chi non vuole solo godere del mare ma desidera trasformare la propria gita fuori porta in un’escursione dall’interesse naturalistico e scientifico, può individuare nella Feniglia, la scelta giusta.
Per apprezzare pienamente la fauna del luogo, sono stati costruiti diversi capanni per il birdwatching nella zona che affaccia sulla laguna. Nell’attesa di avvistare un picchio verde, un cuculo o un a ghiandaia ci si potrà rilassare all’ombra di pini marittimi e ammirare lecci, gigli marini e ginepri.
Come arrivare alla Feniglia
La Feniglia conta una duplice entrata che facilita l’ingresso sia che si arrivi da nord o da sud.
Chi proviene da Orbetello potrà accedere attraversando la diga granducale, mentre chi giunge da Ansedonia deve percorrere la SS 1 via Aurelia/ SS Aurelia e infine immettersi nella strada comunale.
Se si vuole effettuare un’escursione nella Riserva, si dovrà lasciare l’auto all’ingresso e percorrere a piedi o in bici una strada sterrata che presenta numerosi accessi alla spiaggia.
È impossibile perdersi dato che lungo il percorso ci sono pietre miliari e pannelli informativi, che a intervalli regolari di circa 1 km mostrano uscite e danno indicazioni agli escursionisti lungo il tragitto.
Cenni storici
Attualmente la Feniglia è conosciuta come il paradiso degli amanti del trekking e del bel mare, ma non è sempre stato un luogo idilliaco.
Il primo importante cenno storico risale al 1610 con il pittore Michelangelo Merisi, meglio conosciuto come il Caravaggio che trovò in questi luoghi la sua morte. In fuga da Napoli a causa di alcuni problemi con la legge, pensò di potersi rifugiare tra i malsani acquitrini della zona, i quali piuttosto che significare salvezza, si tramutarono in luogo di morte per via della malaria che il pittore contrasse alla Feniglia.
È possibile vedere una stele commemorativa posizionata nei pressi della base del Corpo Forestale, luogo in cui si racconti fu ritrovato il corpo del Caravaggio. Per tutto il 1700 nessuno si interessò della zona che si ricoprì di boschi e specie animali alla ricerca di un luogo tranquillo in qui stabilizzarsi.
Equilibrio completamente distrutto a partire dal 1804, anno in cui il comune di Orbetello decise di vendere ai privati i terreni della zona. Scelta azzardata in quanto quest’ultimi pensarono bene di sfruttare quei territori per il pascolo e il legname arrivando a provocare una vera e propria deforestazione.
Fortunatamente nel 1910 queste terre diventarono proprietà del Demanio Forestale, il quale attraverso la semina di piante e specie erbacee adatte contribuì al rimboschimento di queste terre.
Nell’arco di 50 anni il bosco ha raggiunto un’estensione di 460 ettari e nel 1971 grazie ad un decreto del Ministero dell’agricoltura e delle foreste, la duna Feniglia ha ricevuto il riconoscimento di Riserva Forestale di Protezione per l’importante ruolo che ricopre nella riproduzione di specie a rischio.