Arte, storia, buona cucina e tradizioni perpetrate nel tempo e tramutatesi in eventi di grande richiamo internazionale come la taranta: questo e molto altro è il Salento, estremo lembo meridionale della regione Puglia che ormai ogni anno riceve riconoscimenti per la sua bellezza.
I borghi salentini possono essere considerati scrigni di tesori tutti da scoprire, in particolare Gallipoli e Otranto, site su coste opposte, ionica l’una e adriatica l’altra. Per raggiungere Otranto da Gallipoli si può scegliere di percorrere un tragitto che è esso stesso una meraviglia, toccando cittadine e punti di interesse altrettanto meritevoli di essere svelati.
Cosa tratteremo
Da Gallipoli a Maglie
Gallipoli è una delle mete delle vacanze predilette dai giovani, per le discoteche e i locali spesso siti sulle spiagge che allietano le calde serate estive. Eppure è una cittadina che merita di essere visitata con calma visto che il suo centro storico, che si trova su un’isola calcarea collegata alla terraferma da un ponte in muratura, racchiude più di 1000 anni di storia. Il borgo storico è racchiuso da una cinta muraria che sfocia nel torrione circolare del Rivellino, parte del Castello Angioino. Tra le chiese più belle, oltre a quella della Purità che da il nome all’omonima spiaggetta che regala i tramonti più belli sul mare Gallipolino, ci sono la Cattedrale di Sant’Agata e la Chiesa di San Francesco, che sconvolgerà il visitatore con la statua del Malladrone, il ladrone crocifisso accanto al Cristo dal ghigno sinistro.
A 13km da Gallipoli si incontra Galatone, borgo di cui è consigliato visitare il Palazzo Marchesale simbolo del potere feudale della famiglia Squarciafico (oggi sede del “Museo delle Radio d’epoca” e del “Museo delle Macchine di Leonardo da Vinci“) e il Santuario del Santissimo Crocifisso della Pietà, spettacolare esempio di barocco leccese.
Attraversando la campagna salentina, bisogna fermarsi assolutamente a visitare la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria eretta a fine ‘300 e ricca all’interno di splendidi affreschi di scuola giottesca, per poi arrivare a Corigliano d’Otranto, nel cuore della Grecia Salentina. Il suo simbolo indiscusso è il Castello de Monti, costruito nel 1465 per volere della famiglia De’ Monti, a pianta quadrangolare e con i quattro torrioni dedicati ad altrettanti santi diversi.
Prossima tappa della strada verso Otranto è Maglie, la città dei ricami, dei merletti e degli oggetti in ferro battuto. Il centro storico, dedalo di vie punteggiato di casupole bianche, palazzi barocchi e di epoca umbertina, ruota attorno alla Chiesa della Collegiata risalente al XVIII secolo, il cui campanile domina la cittadina salentina dall’alto dei suoi 48m. Uno dei simboli di Maglie, assieme al Palazzo Capece oggi sede di una scuola e donato dalla baronessa Francesca Capece, è la Colonna della Madonna delle Grazie eretta in pietra leccese.
Alla volta di Otranto, il gioiello del Salento
Percorrendo la Statale 16 si raggiunge Palmariggi, borgo immerso meravigliosamente in un contesto naturalistico davvero suggestivo: Palmariggi appare infatti al visitatore come un villaggio bucolico isolato, immerso tra gli uliveti e la macchia mediterranea. Il suo curioso nome deriva dal suo essere stato in passato un Castello di Otranto, premiato con il riconoscimento della Palma per avere saputo resistere agli attacchi dei saraceni.
Appena fuori il centro sorge il Santuario di Montevergine nato su un’antica cripta bizantina scoperta, secondo la tradizione cristiana, da un pastorello che, cercando il suo coltellino, viene guidato dalla visione del Cristo verso la stessa cripta.
A 12 km da Palmariggi ecco il mare Adriatico e Otranto, la perla del Salento il cui centro storico è racchiuso da una cinta muraria che ha nella Porta Alfonsina il suo unico accesso. Il Castello Aragonese, risalente alla fine del’400 e affacciato direttamente sul mare, è il simbolo della cittadina salentina e fu costruito per volere di Ferdinando I d’Aragona. La fortezza, che ha ispirato il romanzo gotico di Horace Walpole dal titolo “Il Castello d’Otranto“, pare sia infestato dallo spettro di un cavaliere senza testa, il conte Giulio Antonio Acquaviva, che si aggira sui bastioni del castello in cerca di nemici da combattere.
Passeggiando nello splendido centro storico di Otranto, tra botteghe artigianali, ristorantini, scalinate e caratteristiche case a corte, ci si ritrova davanti alla Cattedrale di Santa Maria Annunziata risalente all’XI secolo. All’interno è possibile visitare la Cappella dei Martiri, dove sono conservate le ossa dei martiri cristiani trucidati dai turchi nel1480. Il vero gioiello della chiesa è però il grande mosaico pavimentale che accoglie il visitatore all’ingresso della chiesa: questa opera, della seconda metà dell’anno 1000, rappresenta l’Albero della Vita, ovvero una sorta di percorso iniziatico, composto da figure bibliche e mitologiche, che l’uomo deve compiere per raggiungere la salvezza della sua anima.