Nella stagione autunnale il Parco Nazionale d’ Abruzzo, Lazio e Molise è un’esplosione di colori, con foreste maestose che sembrano uscite da un libro di fiabe e un clima tiepido e gradevole.
Il parco nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise ha una fauna meravigliosa e un ecosistema perfetto. Qui vivono il lupo, il camoscio abruzzese, il cervo, ma anche il tasso, l’istrice e la volpe, senza dimenticare il protagonista assoluto: l’orso marsicano, presente in Italia solo in queste zone dell’appennino e, anche per questo, protetto e tutelato.
I sentieri sono ben segnalati in tutto il parco, con durata e difficoltà di ogni percorso. Non mancano le soluzioni per chi ama il trekking e per chi pratica il ciclismo con sentieri attrezzati per ogni esigenza: l’importante è rispettare le regole base del buon senso per non disturbare la fauna durante le escursioni. I cani sono ammessi, ma sempre al guinzaglio e solo nelle zone specifiche indicate dall’ente parco.
Inoltre, si visita il parco anche per apprendere la pastorizia e le sue tradizioni, che qui rivestono ancora un ruolo molto importante. È quasi impossibile vedere greggi al pascolo senza pastori abruzzesi con i maestosi cani bianchi, l’unica vera difesa da eventuali attacchi dei predatori.
Cosa tratteremo
Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise: cosa vedere nel versante abruzzese
Per visitare il parco dal versante abruzzese, Pescasseroli è un ottimo punto di partenza. I paesi limitrofi, come Opi, Barrea, Villetta Barrea e Civitella Alfedena, sono, tra l’altro, tutti meritevoli di una visita.
Si possono organizzare escursioni in autonomia oppure avvalendosi delle preziose guide del luogo, capaci di trasmettere in poche parole l’amore e il rispetto per la propria terra. Qualunque sia la scelta, è fondamentale munirsi di una mappa dei sentieri e una guida aggiornata del parco, entrambe facilmente reperibili nei centri turistici ad un prezzo irrisorio.
Imperdibili sono le escursioni ai Boschi della difesa, una faggeta secolare senza eguali che dà la sensazione di trovarsi al cospetto di una natura perfetta; la Val Fondillo, caratterizzata da dolci pendii e attraversata dal torrente Fondillo; la riserva della Camosciara, dove la parla d’ordine è osservare.
Interessante è anche il Tratturo Regio, che inizia proprio da Pescasseroli e arriva fino a Candela, in provincia di Foggia. Anticamente il tratturo era percorso dai pastori durante la transumanza e attraversavano Abruzzo, Molise, Campania e Puglia per più di 200 km. Partendo da Pescasseroli se ne possono percorrere alcuni tratti, con la sensazione di camminare accanto a un passato intrecciato fortemente al presente.
Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise: cosa vedere nel versante laziale
Lasciandosi alle spalle la foresta di Forca d’Acero, si passa dal versante abruzzese a quello laziale che interessa alcuni comuni nella provincia di Frosinone. Il primo paese a cui si va incontro è San Donato Val di Comino, un piccolo gioiello in pietra, di origine medievale, da visitare in poche ore. Da qui si può proseguire verso la Val di Comino, un luogo stupendo dove la natura è caratterizzata dall’eterogeneità del paesaggio con montagne, colline e gli immancabili borghi.
Il paese di Picinisco è, invece, il punto di partenza perfetto per chi vuole visitare il monte Meta, che coi suoi 2242 m di altezza è una delle vette principali del parco.
La Val Canneto, rigogliosa e attraversata dal fiume Melfa, è indicata per chi ama i sentieri di facile percorribilità con il rumore costante dell’acqua a fare da sottofondo, le sue cascate e le sorgenti. Il santuario della Madonna del Canneto, invece, è il punto ideale da cui partire alla scoperta della flora e fauna di questa zona sorprendente.
Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise: cosa vedere nel versante molisano
Il versante molisano ha mantenuto intatto il suo carattere selvaggio ed è pressoché incontaminato. I comuni interessati in questa zona del parco sono tutti nella provincia di Isernia: Castel San Vincenzo, Filignano, Pizzone, Rocchetta a Volturno e Scapoli.
Quest’ultimo è celebre per la produzione di zampogne, con museo dedicato: qui gli artigiani, con pazienza, costruiscono le zampogne a mano tessendo forte i fili della tradizione. A Pizzone invece è possibile visitare il museo dedicato all’orso marsicano e da qui incamminarsi poi lungo i sentieri per le escursioni in valle.
Si visita il versante molisano con la catena delle Mainarde sempre presente, a ricordare che anche qui ci sono “vette” bellissime per gli escursionisti, come il monte Mare coi suoi 2124 m e un dislivello impegnativo.